lunedì 28 maggio 2007

  • Testimonianze



A Laura, mamma della piccola Noemi

Cara Laura, è proprio come affermi nella tua lettera del 20/5 a G. V.: la morte prematura del figlio è in assoluto il dolore più grande che si possa provare. Nel momento in cui è un figlio che muore, si sente che con lui muore anche chi gli ha dato la vita, si sente che accade qualcosa di ingiusto, di definitivo, di inesorabile: nulla sarà più come prima, mai più. Noi, gruppo di genitori, colpiti dal tuo stesso immenso dramma, sentiamo il desiderio di accogliere il tuo strazio, di farlo nostro, di condividerlo e di confortarti. Siamo tante mamme e papà che da qualche anno si riuniscono due volte al mese a Venezia e a Mestre per la celebrazione della Santa Messa in cui ricordiamo ad uno ad uno tutti i nostri figli.
Siamo consapevoli, purtroppo, che il grande mistero della morte è dramma, tragedia, sofferenza, ma la morte del proprio figlio è non solo il più grande dolore che un essere umano possa provare, ma anche il più debilitante. Un dolore che invade tutto il proprio essere: corpo, mente, spirito. Un dolore che ti sconvolge e ti sconquassa. ……………tutti gli altri dolori, o bene o male, hanno una qualche spiegazione umana, mentre questo è un dolore che legittima il lamento, che legittima la protesta verso il Cielo.
Ebbene noi genitori, tutti insieme, nella condivisione e nella comunione con i nostri figli in Cielo stiamo trasformando e trasfigurando questa protesta in canto di speranza, la desolazione quotidiana dell’assenza e del silenzio in coraggio di procedere in un’esistenza che continua con tutta la ricchezza che la vita umana possiede.
Noi esortiamo tutti i genitori con un figlio in Cielo a conoscerci, a unirsi a noi, per percorrere insieme la strada della Fede e della Speranza, nella assoluta consapevolezza che saranno sempre mamme e papà, ma in un modo tutto nuovo, perché “la vita dei nostri figli, ora in Cielo, non è tolta ma solamente trasformata!”.

  • (Il gruppo dei Genitori con un figlio in Cielo)

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